I libri migliori sono proprio quelli che dicono quel che già sappiamo
 
 
 
 
 
  OTTICA  TEORICA
 
 
 
  
 
 
  TRASFORMATE DI FOURIER
 
 
 
 
  Si riconsideri per un momento l'onda quadra periodica vista in
  precedenza e che mostriamo nuovamente a lato.
  I coefficienti della serie di Fourier corrispondente, cioè gli      
  variano come una funzione sinc. Dato che questi termini sono 
  coefficienti di peso che determinano per ogni frequenza spaziale 
  quanto contribuisca al valore complessivo della funzione ognuna 
  delle componenti armoniche, un diagramma dei loro valori come 
  quello della ottostante figura,  è detto spettro di frequenza. 
  Si noti nella figura che man mano che i picchi dell'onda quadra 
  si distanziano, essi rappresentano frazioni via via minori della 
  lunghezza d'onda, anche se la loro larghezza resta immutata. 
  Ora, man mano che i dettagli della funzione da riprodurre dive-
  -ntano piccoli in rapporto a 
  , le componenti di Fourier devono a
  loro volta avere lunghezze d'onda minori e di conseguenza 
  frequenze spaziali maggiori. Lo spettro della sottostante figura (c) mostra chiaramente 
  questo numero crescente delle componenti di frequenza.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
  Se si fa tendere 
   ad infinito, con il che si ha un singolo impulso invece di una 
  funzione periodica, l'insieme discreto di frequenze spaziali, cioè tutti i valori mk, tendono 
  a formare una distribuzione continua. 
  La rappresentazione in serie di Fourier della funzione periodica si trasforma nell'integrale 
  di Fourier per una funzione non periodica:
 
 
  dove
 
 
  Le ultime due grandezze sono note come trasformate coseno e trasformate seno di 
  Fourier della funzione f(x)
 
 
  Anche in questo caso si può introdurre una rappresentazione complessa conveniente:
 
 
  dove
 
 
 
  La funzione         è detta trasformata di Fourier della funzione         e si scrive
 
 
 
 
  Adottando una scrittura analoga per le trasformate coseno e seno si ha
 
 
  La grandezza f(x) è detta antitrasformata di Fourier di F(k) e si scrive
 
 
  Nel contesto degli argomenti trattati , l'interesse maggiore alla coppia di Fourier, 
  f(x) e F(k), riguarda proprio la trasformata, più che il procedimento di sviluppo in 
  serie della funzione stessa. 
  Tuttavia dato che le funzioni di maggior interesse sono in questo contesto 
  bidimensionali nello spazio, conviene generalizzare la trasformata di Fourier nel 
  modo seguente:
 
 
  e
 
 
  In una precedente pagina, si è visto che nel caso di Fraunhofer il campo diffratto 
  è dato da
 
 
  dove ora si è introdotta la possibilità che la forza della sorgente che illumina 
  l'apertura sia variabile. L'esponenziale che sta davanti al segno di integrale 
  contribuisce solo alla fase dell'onda in (Y, Z), mentre il termine 1/R che provoca 
  la diminuzione della ampiezza dell'onda andando dall'apertura al piano di osserva-
  -zione, nella approssimazione di Fraunhofer è costante su tutto il piano stesso. 
  Quindi per quanto riguarda la distribuzione della ampiezza dell'onda sul piano di
  osservazione, il fattore che moltiplica l'integrale è non essenziale. Se si definiscono 
  i parametri di frequenza spaziale             come
 
 
 
  e si introduce la funzione apertura            , allora per il campo diffratto si ha:
 
 
 
  Ciò ovviamente significa che
 
 
  Nel caso di Fraunhofer il campo diffratto è la trasformata di Fourier della 
  distribuzione del campo sull'apertura espressa da            .
  In altre parole, ogni macchia luminosa della figura di diffrazione sta ad indicare la 
  presenza di una componente di data frequenza spaziale nella rappresentazione
  della funzione apertura. 
  Questo è solo uno dei tanti esempi possibili di applicazione dei metodi di
  Fourier nel  campo dell’ ottica.
 
 
 
 
  1 )
  Determinare la trasformata di Fourier della funzione impulso quadrato della
  sottostante figura.
 
 
 
  L'origine è disposta in modo da rendere la funzione pari e rendere quindi nulla la 
  trasformata seno.
  La trasformata coseno è
 
 
  o
 
 
  Come in un precedente problema, si ottiene una 
  funzione sinc, ed essa è anche l'inviluppo dello 
  spettro di frequenza della soprastante figura (c9). 
  Se si vuole conoscere quanto pesa il contributo 
  di una data frequenza nel determinare il valore 
  di f(x), basta introdurre quel valore di k nella 
  funzione sinc e ricavare la specifica         .
  Si noti che f(x) può essere messa in relazione con 
  la funzione apertura di una fenditura sottile e lunga,
  per cui la sua trasformata riproduce la ampiezza del campo diffratto già studiata 
  nele precedenti pagine.
 
 
 
 
  2)
  Determinare e trasporre in grafico la trasformata complessa di Fourier della funzione 
  della seguente figura.
 
 
 
  Dato che
 
 
  si deve determinare
 
 
  Ciò è semplicemente
 
 
  La figura a lato rappresenta il grafico della trasformata.
 
 
 
  3)
  L'impulso della sottostante figura a) può essere espresso come
 
 
  Ora, se          è un impulso quadrato di ampiezza unitaria, come in figura b) 
                               . In entrambi i casi,     è la frequenza spaziale della regione 
  oscillatoria dell'impulso. Determinare               .
 
 
 
 
 
 
  Dato che E(x) è pari :
 
 
  Usando la identità
 
 
  l'integrale diventa
 
 
  e quindi
 
 
  Se 
 
 
 
 
  4)
  Determinare la trasformata di Fourier del treno d'onda dato da
 
 
  dove P(x) è l'impulso quadrato unitario della soprastante figura [B]. Tracciare un 
  diagramma della trasformata e del limite cui tende quando l'impulso si estende 
  all'infinito.
 
 
  Si usa la trasformata complessa e quindi si rappresenta E(x) in forma esponenziale 
  come segue
 
 
  Di conseguenza,
 
 
  La sottostante figura dà il grafico della trasformata e del suo limite per 
   . 
  Si noti che benché si inizi il calcolo con la trasformata complessa, il risultato finale 
  è reale, come lo era nel precedente problema. In questo caso la funzione è pari e 
  .
  Si tenga presente che E(x) può essere messo in relazione con una funzione 
  apertura (in questo caso, quella di un lungo reticolo). Quindi la sottostante figura
  riproduce l'ampiezza del campo diffratto di Fraunhofer.
 
 
 
  5)
  Calcolare e tracciare il grafico della trasformata complessa di Fourier della funzione 
  E(x) della figura a lato. Si osservi che essa 
  può essere espressa come
  dove a è una costante positiva e U(x) è la
  funzione gradino unitario eguale a zero per
  x<0 e a uno per x>0.
 
 
 
 
  Dalla definizione della trasformata
 
 
 
  Per tracciare il grafico di questo spettro di frequenza complesso, lo si esprime 
  anzitutto in termini di ampiezza e di fase, come
 
 
  Moltiplicando sopra e sotto per              , si ha
 
 
 
  Ne segue che
 
 
 
  Di conseguenza
 
 
  e questa è rappresentata qui graficamente
 
 
 
 
  6)
  Si consideri una fenditura sottile e lunga (nella direzione delle y), coperta da una 
  mascherina di ampiezza per cui il campo diminuisce linearmente allontanandosi dal 
  centro come nella sottostante figura. Determinare il campo diffratto di Fraunhofer 
  nel caso di luce monocromatica incidente normalmente.
 
 
 
  Si tratta di una funzione pari e quindi
 
 
  Tramite una trasformazione trigonometrica si ha
 
 
  e il quadrato di questa funzione è proporzionale alla distribuzione della intensità di 
  radiazione. Il procedimento di applicare una mascherina ad una apertura, gene-
  -ralmente per ridurre i massimi secondari di rifrazione, è noto come apodizzazione.
 
 
 
  7)
  La funzione delta di Dirac è definita come
  ed è nota anche come funzione impulso unitario. Una delle sue caratteristiche 
  più interessanti è la proprietà di filtro
  Dimostrare che                               . Determinare 
  inoltre la trasformata delle due funzioni delta 
  che compongono la funzione         di figura a lato.
 
 
 
 
 
 
 
  Dalla definizione della trasformata
 
 
  Se ora si considera       come        , la proprietà di filtro dice che l'integrale è eguale 
  a          , o in questo caso a 
   . Quindi
 
 
 
 
 
  Dovrebbe risultare evidente dalla forma della trasformata che se una funzione f(x) 
  consiste di una somma di funzioni individuali,               è a sua volta la somma 
  delle loro trasformate individuali. Quindi in termini generali, se
 
 
 
  In particolare nel caso in esame
 
 
  e quindi
 
 
  Si ricordi l'esperimento di Young. Finché esso consisteva di due fenditure di 
  larghezza infinitesima il campo di interferenza idealizzato era cosinusoidale. 
  In altre parole, se la funzione apertura corrisponde alla soprastante figura, 
  il sistema di distribuzione della intensità di radiazione consiste di frange propo-
  -zionali al quadrato di un coseno.