Ti viene data solo una piccola scintilla di follia. Non devi perderla
 
 
 
 
 
  OTTICA PRATICA
 
 
 
 
  … studiare, studiare ed ancora studiare, 
  è il solo modo di capire quanto possa
  essere grande sia la propria ignoranza!
 
 
  
 
 
  SISTEMA OTTICO DI UN TELESCOPIO
 
 
 
  L’obbiettivo è costituito da due lenti a  diversa dispersione. 
  La prima lente è positiva ed è detta di Crown, l’altra è negativa ed 
  è detta di Flint.
  In tale sistema abbiamo due gruppi di lenti (obbiettivo ed oculare) 
  separati dalle loro lunghezze focali (fop + foc).
  Un fascio parallelo entra nell’obbiettivo, un fascio parallelo esce 
  dall’oculare.
     L’ingrandimento M
  La pupilla di ucita Pu
  Rapporto focale =
   
 
 
  Sistema ottico di un telescopio (rifrattore)
 
 
 
 
 
 
 
  Pupille di uscita consigliate nell’osservazione del cielo profondo
  (per la selezione dell’appropriato oculare)
 
 
  Le Aberrazioni dell'immagine: il diagramma spot
  •
  
  Un sistema ottico ideale mostra le stelle nel suo piano focale come punti sia nella zona 
  centrale, sia nella periferia.
  •
  
  In presenza di aberrazioni tali punti hanno la tendenza a divenire delle macchie più o meno 
  distribuite a seconda della configurazione ottica, del tipo di lavorazione delle ottiche ed a 
  seconda della posizione sul piano focale.
  •
  
  Per giudicare la qualità di immagine di un sistema ottico, il progettista dovrà calcolare 
  e definire la natura e la distribuzione delle aberrazioni nei dintorni del piano focale. 
  •
  
  Oggigiorno attraverso PC e sofisticati moduli di calcolo, è possibile ottenere un enorme  
  contributo nella definizione dettagliata di tutte le concomitanze di aberrazione fornita 
  da un particolare sistema ottico.
  La maniera più immediata ed intuitiva per rappresentare l’entità e la composizione
  delle aberrazioni è il diagramma spot il quale simula la forma, la dimensione e la
  distribuzione delle “macchie di luce” nella superficie dell’immagine
                                                                                          
                                                                                           
                                                                     Utilizzando le equazioni dell’ottica geometrica 
                                                                     vengono determinati i percorsi di ipotetici fasci 
                                                                     di raggi luminosi che giungendo dall’infinito 
                                                                     attraversano il sistema di lenti e specchi fino
                                                                     ad arrivare al piano focale.
                                                                     Vengono così analizzati:                                                                                  
                                                                      1) i fasci paralleli all'asse ottico in prossimità 
                                                                          di quest’ultimo ed alla periferia del piano 
                                                                          focale
                                                                     2) i fasci inclinati rispetto all’asse ottico
                                                                     3) i fasci di luce di differente lunghezza d’onda 
                                                                         (colorazione) per valutare l’entità delle 
                                                                         aberrazioni cromatiche
                                                                     4) muovendo avanti e indietro il piano focale 
                                                                         viene analizzata la posizione di miglior fuoco 
                                                                          in funzione della distanza dall’asse ottico 
                                                                         (curvatura di campo)
  Modalità di calcolo delle figure di scattering
  Le due sottostanti figure rappresentano su scala notevolmente ingrandita l’immagine di una 
  stella in un telescopio Newton 200mm f/6 a circa 20 mm dal centro del piano focale 
  (dall’asse del telescopio)