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ELETTRONICA
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è il solo modo di capire quanto possa
essere grande sia la propria ignoranza!
Massa
kilogrammo
kg
CARATTERISTICA DI MAGNETIZZAZIONE-ISTERESI MAGNETICA
Caratteristica di magnetizzazione
Si consideri la figura sottostante, di un nucleo di materiale
magnetico su cui è avvolta una bobina di N spire, percorsa
dalla corrente I. Sul nucleo agirà una f.m.m. Fm= NI, che
darà luogo a una forza magnetizzante H = Fm/l, essendo l
la lunghezza della linea di forza media concatenata con la
bobina.
All’interno del nucleo verrà prodotto un campo magnetico
di induzione B = μH, dipendente dal valore della
permeabilità magnetica.
Supponendo di far variare la corrente I, cambieranno, di conseguenza, la f.m.m. Fm
e la forza magnetizzante H, entrambe in modo direttamente proporzionale alla corrente.
La variazione dell’induzione magnetica B sarà legata, oltre che ai valori assunti da H,
anche a quelli di μ; si possono avere i seguenti due casi:
•
per i materiali diamagnetici e paramagnetici la permeabilità magnetica si mantiene
costante al variare di H; la legge B = μH, analoga all’equazione y = mx,
rappresenterà allora l’equazione di una retta passante per l’origine del piano
cartesiano avente H come ascisse e B come ordinate;
•
per i materiali ferromagnetici la permeabilità magnetica non è costante al variare di
H e il legame tra B e H non è più di tipo lineare.
Il grafico che descrive l’andamento dell’induzione
magnetica al variare della forza magnetizzante
prende il nome di caratteristica di magnetizzazione.
Nel caso di materiali con μ costante si ha l’anda-
-mento lineare della figura a sinistra, in cui la
pendenza della retta è proporzionale al valore
della permeabilità.
Nei materiali ferromagnetici il fenomeno della
magnetizzazione è più complesso e non si svolge
linearmente, in quanto la permeabilità varia con
il grado di magnetizzazione del materiale; nel
caso di materiali non precedentemente magnetiz-
-zati si ottiene una curva di prima magnetizzazio-
-ne, avente la forma tipica mostrata nella figura
(1), in cui sono distinguibili vari tratti.
Nel primo tratto (fino al punto A) l’induzione aumenta poco al variare di H, a causa
di una permeabilità magnetica iniziale piuttosto bassa.
Nel tratto A-B la caratteristica diventa pressoché lineare e presenta la massima pendenza:
questo significa che, a parità di incremento ΔH della forza magnetizzante, si ha il massimo
incremento ΔB dell’induzione.
Aumentando il valore di H oltre il punto B, l’induzione aumenta ancora, ma con incrementi
sempre più piccoli, fino a quando, oltre il tratto B-C (detto ginocchio della curva), interviene
il fenomeno della saturazione magnetica e il materiale si comporta come paramagnetico:
l’induzione aumenta pochissimo, anche incrementando notevolmente il valore di H, e la
curva prosegue linearmente, con pendenza circa uguale a quella di magnetizzazione del
vuoto (linea tratteggiata).
In termini fisici la saturazione è dovuta al fatto che i vari domini magnetici in cui il mate-
-riale può essere suddiviso sono ormai tutti orientati e non possono essere ulteriormente
magnetizzati; il contributo del materiale al campo magnetico totale raggiunge il suo
massimo e l’ulteriore magnetizzazione è dovuta solo alla forza magnetizzante della bobina.
Dall’esame della caratteristica di magnetizzazione è possibile trarre un’interpretazione
geometrica della permeabilità magnetica. Considerando, infatti, il grafico di figura (2), si
ha che il termine :
rappresenta proprio la permeabilità del materiale quando è magnetizzato nel punto P
della caratteristica. Facendo variare P lungo tutta la caratteristica di magnetizzazione
si vede che tg α varia, raggiunge un punto massimo e poi decresce, secondo l’andamento
rappresentato nella figura (2).
I valori della permeabilità magnetica e della forza magnetizzante, corrispondenti a
determinati valori di induzione magnetica, sono riportati, per i materiali ferromagnetici
di più comune impiego, nella tabella mostrata di seguito.
Per “lamiere normali” si intendono quelle composte dalla lega ferro-carbonio (acciaio
normale), senza l’aggiunta di silicio; comunemente si parla di “nucleo in ferro”, anche se
sarebbe più corretto il termine “acciaio”. Le “lamiere al silicio” sono invece formate da
una lega ferro-carbonio-silicio, mentre le “lamiere a cristalli orientati” sono quelle
sottoposte a particolari procedimenti tecnologici che ne esaltano le proprietà magnetiche
in una determinata direzione di magnetizzazione.
Caratteristiche di magnetizzazione di alcuni materiali ferromagnetici e dell’aria
Induzio
ne mag-
netica
Acciaio
fuso e
ferro
fucinato
Acciaio
fuso e
ferro
fucinato
Ghisa
Ghisa
Lamiere
normali
Lamiere
normali
Lamiere
al silicio
Lamiere sl
silicio
Lamiere a
cristalli
orientati
Lamiere a
cristalli
orientati
Aria
B
(T)
H
(A/m)
H
(A/m)
H
(A/m)
H
(A/m)
H
(A/m)
0,10
70
1.140
200
400
45
1.170
80
1.000
==
==
80.000
0,20
90
1.170
450
350
50
3.180
100
1.590
==
==
160.000
0,30
100
2.390
800
300
60
4.980
125
1.910
==
==
240.000
0,40
120
2.650
1.300
245
70
4.550
145
2.200
==
==
320.000
0,50
150
2.840
2.000
200
90
4.520
160
2.500
==
==
400.000
0,60
170
2.810
2.800
170
130
3.670
180
2.650
==
==
480.000
0,70
220
2.350
4.000
140
170
3.280
200
2.800
==
==
560.000
0,80
270
2.360
5.500
115
230
2.770
250
2.550
==
==
640.000
0,90
320
2.240
8.000
90
330
2.170
310
2.310
==
==
720.000
1,00
400
1.990
11.000
72
470
1.700
400
2.000
40
20.000
800.000
1,10
500
1.750
15.000
58
630
1.390
500
1.750
58
15.100
880.000
1,20
620
1.540
20.000
48
800
1.200
700
1.360
75
12.700
960.000
1,30
850
1.220
==
==
1.050
990
1.200
860
88
11.800
1.040.000
1,40
1.200
930
==
==
1.350
830
2.300
480
100
11.140
1.120.000
1,50
2.000
600
==
==
1.800
660
4.000
300
140
8.500
1.200.000
1,60
3.500
365
==
==
3.100
410
7.500
170
450
2.830
1.280.000
1,70
6.000
225
==
==
5.200
260
14.000
100
1.600
850
1.360.000
1,80
10.000
140
==
==
9.000
160
24.000
60
==
==
1.440.000
1,90
16.000
95
==
==
14.800
100
==
==
==
==
1.520.000
2,00
25.000
64
==
==
30.000
53
==
==
==
==
1.600.000
Isteresi magnetica
Un altro fenomeno peculiare dei materiali magnetici è l’isteresi magnetica: magnetizzando
un nucleo ferromagnetico e annullando poi la forza magnetizzante H, il materiale rimane
magnetizzato con una induzione residua Br , anche in assenza di corrente magnetizzante.
Per illustrare tale fenomeno si supponga di magnetizzare un nucleo di materiale ferroma-
-gnetico (per esempio, quello della sottostante figura) e di riportare su un grafico cartesia-
-no le relative coppie di valori B-H, ipotizzando che la corrente magnetizzante possa variare
sia in intensità (da zero a IM) che come verso di percorrenza dell’avvolgimento, determi-
-nando, di conseguenza, una forza magnetizzante variabile tra gli estremi +HM e -HM;
il cambiamento di segno implica anche l’inversione delle linee di forza del campo magnetico
all’interno del nucleo.
Con riferimento al grafico in figura , si ha che inizialmente, facendo variare H da zero
a +HM , si ottiene l’andamento della curva di prima magnetizzazione O-a, al termine della
quale l’induzione magnetica assume il valore +BM.
Facendo diminuire il valore della corrente, la forza magnetizzante si riduce, il materiale si
smagnetizza e si riduce di conseguenza il valore dell’induzione, seguendo però un andame-
-nto diverso dal precedente (curva a-b), caratterizzato da valori di B più elevati, a parità di
H, rispetto alla prima magnetizzazione. Annullando H (corrente nulla nella bobina) permane
una induzione residua Br , dipendente dal tipo di materiale, ossia il nucleo magnetico
rimane magnetizzato anche in assenza di una causa esterna (punto b del grafico)-
Questo comportamento, verificabile speri-
-mentalmente, è giustificato dal fatto che
una parte dei domini magnetici che costitui-
-scono il nucleo rimangono orientati nella
precedente direzione di magnetizzazione,
anche in assenza della forza magnetizzante
esterna.
Invertendo il senso della corrente e face-
-ndone aumentare l’intensità fino a IM, il
valore di H passa da zero a –HM , a cui cor-
-risponde l’induzione –BM, secondo l’anda-
-mento della curva b-d.
Il valore –Hc che produce l’annullamento dell’induzione (punto c) è detto forza coercitiva,
dicitura derivata dal verbo “coercire” che significa forzare, costringere.
Esso è, infatti, il valore della forza magnetizzante che determina la smagnetizzazione
forzata del nucleo magnetico
Riducendo fino all’annullamento il valore della corrente, diminuisce fino a zero il valore di
H (curva d-e), però il nucleo resta magnetizzato con induzione residua negativa –Br (le
linee di campo hanno verso opposto al precedente). Per smagnetizzare completamente il
nucleo si deve far crescere positivamente H fino al valore della forza coercitiva +Hc
(punto f). Facendo ulteriormente aumentare fino ad HM la forza magnetizzante, il nucleo
si magnetizza nuovamente e si ritorna al punto a di induzione +BM, seguendo la curva f-a.
Ripetendo le vicende descritte, senza variare il valore HM, le fasi di magnetizzazione e
smagnetizzazione si ripetono identicamente alle precedenti, salvo la curva di prima
magnetizzazione, che non verrà più percorsa. L’insieme delle curve a-b-c-d e d-e-f-a viene
detto ciclo d’isteresi, denominando come isteresi magnetica il complesso dei fenomeni che
accompagnano la magnetizzazione ciclica dei materiali ferromagnetici.
La forma effettiva del ciclo d’isteresi dipende dal tipo di materiale ferromagnetico, di cui
costituisce una caratteristica peculiare. In particolare, vengono denominati materiali duri
quelli con elevata forza coercitiva e materiali dolci quelli che si smagnetizzano facilmente,
in quanto aventi piccoli valori di Hc.