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Commettere malvagità a favore del padrone è perfino considerato un merito.
OTTICA TEORICA
SPECCHI PIANI, SFERICI E NON SFERICI
SPECCHI PIANI, NON SFERICI E SFERICI Gli specchi piani sono uno strumento molto comune e relativamente semplice. Una sorgente puntiforme S, come nella sottostante figura, emette dei raggi divergenti che vengono riflessi dallo specchio e continuano a divergere. Un occhio o la lente di una macchina fotografica possono raccogliere questi raggi e focaliz- -zarli formando una immagine reale di S, ma l'immagine prodotta dallo specchio stesso in P è virtuale; essa si trova dietro lo specchio, non può essere proiettata e tutto avviene come se i raggi divergessero a partire da essa.
[A]
I triangoli rettangoli ASB e APB di figura [A] sono congruenti, dato che il lato è comune e
Perciò . A differenza di una lente, qui l'immagine virtuale è a destra della interfaccia. Di conseguenza si adotterà la convenzione che sono entrambi negativi a destra della superficie riflettente. Ogni punto sorgente nello spazio degli oggetti corrisponde ad un punto dello spazio delle immagini, posto alla stessa distanza dietro la interfaccia. Ne segue che per uno specchio piano MT (l'ingrandimento trasversale) è eguale a + 1; l'immagine è a grandezza reale, virtuale e diritta (in piedi). Gli specchi curvi sono suddivisi in specchi sferici e in specchi non-sferici. Varie configurazioni non sferiche sono illustrate di seguito alla figura [A]. Il fatto che uno specchio a paraboloide riflette una onda piana incidente in una onda sferica perfettamente convergente spiega il suo uso come principale elemento collettore della luce nel telescopio da 200 pollici (- 5 m) di Monte Palomar. Per lo stesso motivo l'antenna del radiotelescopio di Jodrell Bank è un enorme paraboloide di 250 piedi (- 75 m) di diametro.
I raggi delle figure che seguno la[A] sembrano convergere verso (o divergere da) punti posti sull'asse dello specchio che sono i fuochi geometrici delle superfici curve. Confrontando le configurazioni parabolica e sferica , si vede che le due configurazioni praticamente coincidono in prossimità dell'asse ottico quando il raggio della sfera è eguale a due volte la distanza focale della parabola. Di conseguenza è logico attendersi che, almeno nell'ambito della approssimazione parassiale, F funga da punto focale per uno specchio sferico con centro in C. Per questo specchio le distanze dell'oggetto e dell'immagine sono legate dalla equazione dello specchio:
Si osservi che questa equazione ha la stessa forma dell'equazione della lente, purché si adotti la convenzione dei segni della sottostante tabella [1]. Ne segue che uno specchio sferico concavo si comporta rispetto alla formazione di immagini sostanzialmente come una lente sottile convergente, mentre uno specchio sferico convesso si comporta come una lente divergente; le precedenti tabelle sono applicabili sia a specchi sferici che a lenti sferiche. Ciò implica che gli specchi sferici, in opportune condizioni, abbiano le proprietà sia delle configurazioni paraboliche che di quelle ellittiche: come le prime possono formare immagini di oggetti molto distanti, come le seconde possono formare immagini di oggetti molto vicini.
Convenzione dei segni per superfici riflettenti sferiche
+ a sinistra di V
+ a sinistra di V
+ quando C è a destra di V
+ sopra l’asse ottico
Significato fisico dei segni dei parametri degli specchi sferici
Grandezza
Segno +
Segno -
oggetto reale
oggetto virtuale
immagine reale
immagine virtuale
specchio concavo
specchio convesso
oggetto dritto
oggetto capovolto
immagine dritta
immagine capovolta
immagine dritta
immagine capovolta
specchio convesso
specchio concavo
1 ) Una matita è posta di fronte a uno specchio piano e inclinata in modo che la punta sia più distante dallo specchio. Costruire un diagramma di raggi che dia l'immagine della matita.
Dato che ogni punto dell'oggetto corrisponde a un punto immagine a eguale distanza dietro lo specchio (come nella soprastante figura [A]), basta determi- -nare la posizione delle estremità dell'immagine della matita. Due qualsiasi raggi che partono da un punto dell'og- -getto determinano il punto immagine; ma conviene scegliere un raggio perpendicolare. La figura alla tua destra si spiega da sola.
2) Qual è la lunghezza del più piccolo specchio piano verticale in cui potete vedere tutto il vostro corpo e dove deve essere posto? (un problema classico).
Quale che sia la geometria del sistema, il piano dello specchio si trova a metà strada tra l'oggetto e l'immagine ( Se volete vedere il vostro piede, occorre che un raggio che parte da esso arrivi al vostro occhio. L'altezza del punto H è ignota, ma deve essere eguale a . Ciò significa che i triangoli BHC e DHC sono congruenti e quindi . Analogamente, se si deve vedere la sommità della testa, deve essere . Quindi lo specchio che serve allo scopo è uno specchio di lunghezza dove
)
In altre parole, occorre uno specchio lungo come la metà della vostra altezza, il cui lato superiore sia ad una altezza eguale al punto intermedio tra il vostro occhio e la sommità del vostro capo.
3) Due specchi piani sono disposti perpendicolarmente l'uno all'altro, su un tavolo di fronte ad una raganella verde. Quante immagini di se stessa vede la raganella ?
Tre (vedi sottostante figura). Due immagini risultano ognuna per riflessione da ciascuno dei due specchi. La terza deriva dalla riflessione combinata dei due specchi.
4) Dimostrare che la equazione dello specchio sferico è applicabile anche ad una superficie riflettente piana.
L'equazione dello specchio è
Nel caso di una superficie piana, il raggio di curvatura diventa infinito, quindi
ossia , come richiesto. (Dato che la distanza dell'oggetto è positiva, Si deve essere un numero negativo; la immagine è collocata a destra della superficie riflettente)
5) Si consideri un raggio giacente in un piano perpendicolare ai due specchi della sottostante figura. Dimostrare che i due specchi deviano il raggio di un angolo eguale a quale che sia il suo angolo di incidenza.
L'angolo di deviazione, indicato con , è un angolo esterno del triangolo ADC e quindi è eguale alla somma degli angoli interni non adiacenti; si ha cioè Nel triangolo ABC si ha che porta a e quindi
6) Succede assai spesso di trovare dei piccoli specchi piani fissati al sistema di sospensione di strumenti come pendoli a torsione e galvanometri. Dimostrare che se lo specchio ruota di un angolo , il raggio di luce subisce una deviazione aggiuntiva di .
La disposizione considerata è quella della figura a lato Quando lo specchio ruota, l'angolo di incidenza diventa , e tale diventa anche l'angolo di riflessione. La deviazione complessiva è quindi 21), che va confrontata con la deviazione che il raggio subiva prima della rotazione.
7) nella sottostante figura, è rappresentato uno specchio ellissoidale i cui fuochi sono in e . La lente sottile positiva ha distanza focale f e nel punto , è disposto un filamento di tungsteno. Disegnare il percorso seguito dai raggi emessi dal filamento.
La maggior parte dei raggi che partono da colpiscono l'ellissoide e sono riflessi nel secondo fuoco . I raggi passano per il punto e proseguono sostanzialmente come se la sorgente fosse in anziché in . Dato che è anche il fuoco oggetto della lente, i raggi che colpiscono la lente usciranno dal sistema ottico come un fascio di raggi collimati paralleli all'asse ottico. Ovviamente, alcuni raggi sfuggiranno direttamente senza essere ritlessi, mentre altri saranno riflessi più volte prima di arrivare alla lente
8) Il telescopio riflettore gregoriano è un sistema ottico centrato formato da un grande specchio parabolico primario che raccoglie la luce incidente, la fa ricadere su un piccolo specchio secondario concavo ellissoidale. I raggi vengono riflessi da questo secondo specchio verso un foro praticato nello specchio primario. Tracciare un grafico di raggi e discutere la posizione dei vari fuochi.
Il punto è chiaramente il fuoco dello specchio parabolico, il fuoco matematico del paraboloide. La luce proveniente da un fuoco di un ellissoide converge nell'altro fuoco dell'ellissoide stesso. Quindi e sono i fuochi dello specchio ellissoidale. è quindi un fuoco comune agli specchi primario e secondario
9) Nel telescopio solare di Kitt Peak uno specchio piano di 80 pollici segue il Sole, riflettendo luce collimata in un pozzo lungo 150 m fino ad uno specchio parabolico di 60 pollici. Questo specchio primario a sua volta fa convergere il fascio di luce in un fuoco situato nel pozzo 90 m sopra lo specchio, e qui l'immagine del Sole può essere fotografata. Dato che il diametro del Sole è circa di 1 400 000 km e la sua distanza dalla Terra è di 150 milioni di chilometri, quanto sarà grande la sua immagine nel fuoco del telescopio?
Ogni punto dei Sole emette una onda sferica il cui raggio cresce finché arriva all'apertura di un lontano telescopio con una onda praticamente piana. Il fascio di raggi praticamente parallelo viene focalizzato in un punto immagine a distanza dallo specchio. Così, punto per punto, fasci di raggi che arrivano da direzioni leggermente diverse danno una immagine completa e capovolta del Sole. Naturalmente, solo il punto del Sole posto esattamente sull'asse del telescopio viene tradotto perfettamente in immagine dallo specchio parabolico, ma l'angolo sotteso è piccolo e quindi il deterioramento dell'immagine è estremamente piccolo sull'intero disco. Dalla soprastante figura deriva che
Il diametro del disco immagine è chiaramente dato da
10) Uno specchio sferico concavo ha un raggio di grandezza e centro in C. Un oggetto reale diritto alto è posto a distanza dal vertice dello specchio. Tracciare un diagramma di raggi che mostri come si forma l'immagine.
Per definire la posizione dell'immagine del punto più alto dell'oggetto ci vogliono due raggi. Conviene per semplicità usare quelli che passano rispettivamente per C e per il fuoco F, dove . Un raggio che passa per C si propaga lungo un raggio della sfera ed è riflesso sempre lungo lo stesso raggio. Un raggio che viaggia parallelamente all'asse ottico viene invece riflesso per F. L'immagine del punto più alto dell'oggetto si trova nel punto di intersezione dei due raggi. Un raggio che parte dal punto più basso dell'oggetto passa per C e viene riflesso lungo il suo stesso percorso. Quindi la immagine della base dell'oggetto si trova sull'asse, esattamente sulla normale all'asse stesso passante per il punto di intersezione dei due raggi per C e per F prima considerati. Un altro raggio che può essere usato è quello passante per F prima di colpire lo specchio .
11) Calcolare l'ingrandimento e la posizione dell'immagine nel caso del problema 10.
Dato che il raggio R nel caso in esame è una grandezza negativa, esso è dato, in funzione del suo valore assoluto, da . La equazione dello specchio
diventa
o . L'immagine è reale e alla sinistra del vertice. Quanto all'ingrandimento
L'immagine è capovolta e di grandezza eguale a metà della grandezza reale.
12) Una candela alta un pollice è posta tre pollici a sinistra di uno specchio sferico concavo di raggio l piede (12 pollici). Descrivere l'immagine che ne risulta.
L’equazione dello specchio
L'immagine è virtuale dato che è negativo ( uno specchio concavo si comporta come una lente convergente, quindi, dato che pollici e = +3 pollici, è evidente che e l'immagine deve essere virtuale, diritta e ingrandita). Procedendo
per cui l'immagine è diritta e di grandezza doppia di quella reale.
13) Tracciare un diagramma dei raggi per il problema 12.
Anzitutto si traccia un raggio (n. 1) che parte dalla punta della candela ed è parallelo all'asse. Esso viene riflesso dallo specchio e ritorna passando per F. Dalle tabelle già enunciate si sa già che un oggetto così vicino ( ) dà una immagine virtuale, ma supponiamo di non saperlo e procediamo. Un raggio (n. 2) che viaggia lungo un raggio colpisce lo specchio e ritorna lungo lo stesso percorso passando per C. E' evidente che i raggi 1 e 2 non si intersecano sulla sinistra di V, ma sembrano provenire invece entrambi da un punto 6 pollici dietro lo specchio. Un altro raggio (n. 3) è tracciato facilmente; è quello che colpisce lo specchio in V. (Si può usare anche un raggio che percorre la retta passante per F e la punta della candela: esso viene riflesso lungo una parallela all'asse ).
14) Per proiettare su una parete l'immagine di una candela si usa uno specchio sferico concavo di 20 cm di raggio, posto a 110 cm dalla parete. Dove si deve porre la candela e come sarà !'immagine?
Se si vuole che l'immagine sia reale, l'oggetto deve essere collocato a sinistra di V, quindi e
Si ha quindi un valore leggermente maggiore di f = 10cm e minore di 2f. Inoltre
il che significa che l'immagine è capovolta e ingrandita di 10 volte
15) Disegnare uno specchio sferico tale che formi una immagine diritta di grandezza metà del reale di un oggetto posto a 100 cm dal vertice. Qual è la posizione dell'immagine?
La distanza dell'immagine può essere determinata dall'ingrandimento con questo procedimento:
Dalla equazione dello specchio si ha ora il raggio
Lo specchio è convesso e l'immagine è virtuale . Si noti che solo uno specchio convesso dà una immagine diritta e rimpicciolita.

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